Le “mie” definizioni di selfmanagement sono tante.
Forse quella che mi ispira di più è: “un’educazione continua alla libertà e alla responsabilità”.
Racchiude in sè tanti aspetti, primo fra tutti il fatto che questa strada non è istintiva e naturale ma va coltivata. Tutti noi abbiamo esperienza di gerachie più o meno top-down (famiglia, istruzione, lavoro) e tendiamo a metterci in una posizione di superiorità o inferiorità. Percorrere la strada del self-management vuol dire impegnarsi ogni giorno per uscire da questi schemi.
Qui sotto le altre definizioni che mi piacciono 🙂

Un nuovo modo di affrontare la complessità facendo emergere strutture e comportamenti complessi a partire da regole semplici (managing complexity with simplicity).
Organizzazioni che riconoscono l’impossibilità di definire a priori una struttura ideale e si impegnano per dare spazio alla parte migliore di ogni individuo a servizio dello scopo comune.
Un insieme di tecniche e metodi che colma il gap che attualmente esiste fra il comando di una persona (dittatura, elezione del presidente, …) e la partecipazione di tutti nel decidere tutto (democrazia a maggioranza, rappresentativa, ecc) cercando di superare i limiti di entrambe.
Un modo per mantenere la vitalità, la gioia e il commitment della startup quando l’azienda cresce.

