La sintesi è sempre l’esercizio più difficile, ho cercato di racchiudere il cambiamento di filosofia portato dall’autoorganizzazione in poche parole.
Come ogni sport, gioco o attività lavorativa sembra semplice all’inizio, terribilmente complicata per i successivi 10 anni per poi accorgersi che bisogna tornare alle basi e riscoprirne l’essenza…
Spero di aver centrato il cuore di queste metodologie ma di una cosa sono certo: non si tratta di qualcosa di fantascientifico o sconclusionato ma piuttosto di un nuovo modo di lavorare e organizzarsi molto più vicino a noi di quanto pensiamo.
Se è vero che non ci sentiamo legati alla tecnologia o alle competenze proprie dei tempi della rivoluzione industriale, perchè mai dovremmo rimanere attaccati all’organizzazione del lavoro della stessa epoca?