Per chi inizia ad approfondire il self management, la tentazione di applicare questi nuovi paradigmi al 100% è molto forte!
Abbracciare un nuovo modo di intendere il lavoro in cui ognuno possa essere imprenditore ed esprimersi al meglio di certo non è un traguardo che possa lasciare indifferenti.
Ma…
Bisogna tener conto di diverse variabili, due su tutte la storia e l’engagement dei diversi livelli aziendali.
Per quanto riguarda la storia ci sono team con un passato molto lungo e magari dominato per lunghi periodi da leader carismatici o capi tirannici. In entrambi i casi l’assuefazione a trovare già le risposte pronte può essere molto forte e lasciare le persone interdette al momento di dover scegliere autonomamente anche su temi banali.
Per quanto riguarda l’engagement, ho visto situazioni di ogni tipo: il titolare ispirato e pronto a partire e tutti sotto di lui fermi all'”abbiamo sempre fatto così”, dipendenti giovani e frizzanti pronti all’innovazione e titolari stanchi e concentrati su tutto meno che l’organizzazione.
In mezzo poi non bisogna dimenticare il ruolo chiave dei middle manager che spesso non solo non sono pronti, ma tendono a difendere una posizione di potere.
Tutto questo miprta a dire: siamo consapevoli! Cerchiamo di capire bene quale sia lo stato del team di lavoro e dei singoli e creiamo delle rampe di cambiamento che diano modo alle persone di riconfigurarsi.
Il rschio altrimenti è che formalmente la struttura sia cambiata ma le persone non si siano attivate per agire i nuovi comportamenti richiesti da questi nuovi livelli di autonomia.
Buona riflessione a tutti!